mercoledì 20 aprile 2011

Più eguaglianza? È possibile

PERISCOPIO SOCIALISTA 
 
La buona società si basa sull'idea che più eguaglianza è possibile.
 
di Andrea Nahles
segretaria generale della SPD

 
Quando abbiamo lanciato l'iniziativa della "Good Society", durante la più dura crisi economica dopo quella degli anni '20, il nostro punto di partenza era "c'è una alternativa". Possiamo scegliere, non siamo costretti a tornare indietro, verso una crescita squilibrata che aumenta la crisi. Non siamo costretti a accettare  alti livelli di diseguaglianza e di ansietà in una società basata sul solo mercato. Possiamo costruire una "buona società".
    Possiamo avere una nuova visione del progresso basato su giustizia sociale,sostenibilità e sicurezza, che sono le precondizioni per una buona società.
    Non solo perchè le società dove c'è più eguaglianza danno migliori risultati, come dimostrano gli studi di Wilkinson e della Pickett, ma perchè la giustizia sociale, la sostenibilità e la sicurezza sono indispensabili per la realizzazione dell'umanità: la buona società deve fare in modo che tutti ne godano in eguale misura.
    Ogni persona è responsabile della sua  vita e dovrebbe avere più opportunità possibili. Non è compito dello stato rendere la gente felice, ma non deve esistere un sistema economico che riduce le persone a "fattori di produzione".
    Ogni uomo e donna deve essere in grado di sviluppare la sua personalità senza ledere la libertà degli altri.     La libertà nasce dalla sensazione di sicurezza, di appartenenza e dall'esperienza della stima e del rispetto reciproco. Libertà significa essere liberi da dipendenze umilianti, dalla miseria e dal timore.
    La buona società è basata sulla solidarietà e sulla giustizia sociale. La solidarietà crea le forme di welfare, su cui si fonda la libertà individuale.
    L'autorealizzazione comporta la ricerca di un equilibrio individuale tra produzione e consumo, tra tempo di lavoro, tempo per sè, tempo per la famiglia e per la società.
    Una politica progressista cerca l' autorealizzazione di ogni membro della società, e l'idea di eguaglianza ne è una precondizione.
    Siccome l'autorealizzazione è importante per tutti, l'economia di mercato è molto popolare, ma i lavoratori hanno scarse possibilità di autorealizzazione in una economia dominata dai mercati finanziari.
    Chi vive nei paesi più poveri ha scarse possibilità di vivere bene, e il mercato non aiuta certo a cambiare questa situazione, così come non serve a garantire l'equilibrio ecologico del pianeta.
    Il libero mercato ha bisogno di regole e precondizioni che non possono essere stabilite dal mercato stesso.
    Introducendo questo dibattito, Kajsa Borgnas, Christian Kellerman e Henning Meyer hanno scritto che "capire il concetto di eguaglianza in un sistema orientato al mercato richiede una riflessione critica e una valutazione della necessità competitiva del mercato".  Io sono d'accordo, e andrei anche oltre, affermando che il dinamismo economico e l'innovazione possono continuare a lungo solo se ci sono sufficienti beni pubblici, che non possono esser procurati solo dal mercato, devono essere procurati dalla società.
    In una società dove la ricchezza è distribuita secondo le funzioni e le tradizioni sociali, quelli che possiedono o guadagnano di più della media devono contribuire di più ai beni pubblici.
    Per garantire a tutti sicurezza e eguali punti di partenza abbiamo bisogno di solidarietà nella società nel suo insieme e nelle singole comunità.
    La scorta di beni pubblici può essere aumentata solo agendo tutti insieme per migliorare le istituzioni democratiche, il rispetto della legge, le infrastrutture, l'educazione, la cultura, la salute, la sicurezza.
    Questi beni devono essere accessibili a tutti. Quando una distribuzione ineguale divide una società tra chi dà e chi riceve i comandi si infrange l'equaglianza, e ciò non è corretto.
    Nel saggio "costruendo la buona società"  io e Jon Cruddas abbiamo scritto "il principio guida della buona società è la giustizia, il cui cuore etico è l'eguaglianza".  Ogni individuo è insostituibile e di eguale dignità: nella buona società deve avere eguale rispetto, sicurezza e possibilità, senza badare alle sue origini.
    Il progresso sociale si basa su una migliore qualità della vita per tutti, e questo va molto oltre all'aumento dei consumi che può essere procurato dal mercato.
    Il senso della vita non si basa sui beni che si possono comprare: siamo qualcosa di più che dei semplici produttori e consumatori, gli uomini vogliono far parte di una società e ricercano la sicurezza, la partecipazione e l'emancipazione
    Sicurezza vuol dire essere protetti contro i rischi più gravi: disoccupazione, malattie e vecchiaia (che è un rischio solo in senso economico). Significa anche essere protetti contro le discriminazioni e lo sfruttamento.
    Partecipazione alla vita economica, politica e sociale comporta un buon lavoro, una buona educazione ma anche una corretta distribuzione della ricchezza. Significa anche che la democrazia è il principio guida in tutte le sfere sociali.   La democrazia non deve essere limitata alle istituzioni politiche, è necessaria anche nelle comunità locali e nell'economia.   I lavoratori devono avere una voce nella gestione delle aziende e tutti i cittadini devono poter partecipare attivamente alle comunità in cui vivono e lavorano indipendentemente dalla loro ricchezza e origine.
    Sicurezza e partecipazione sono le precondizioni per l'emancipazione. Per ottenere la buona società, la politica deve essere più importante del mercato.   Una politica progressista può sviluppare una visione alternativa del progresso, che colleghi il dinamismo del mercato a una maggiore eguaglianza sociale. La buona società si basa sull'idea che più eguaglianza è possibile.
 
[Traduzione di Claudio Bellavita]
 

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