mercoledì 4 febbraio 2009

Ieri in Brasile - oggi in Italia?

Nella fase preagonica del PD, se non si riesce a dare una risposta credibile ed unitaria della sinistra, c’è il rischio, che il poco, che è rimasto a sinistra, sia ingoiato da un buco nero.

di Felice Besostri
Insegno all’Università Diritto Pubblico Comparato e conosco un solo esempio analogo a quello della ventilata riforma della legge elettorale per le europee. I militari brasiliani, dopo un golpe che diede vita ad una sostanziale dittatura, per darsi una parvenza di democraticità, decretarono per legge l’esistenza di due soli partiti l’ARENA (Alleanza per il Rinnovamento Nazionale) governativo di maggioranza e lo MDB (Movimento Democratico Brasiliano) minoritario di opposizione. Le elezioni si facevano, ma la minoranza non poteva vincerle.

Poiché nell’imminenza delle elezioni vediamo approvare la riforma elettorale trattata, sottobanco da PD e PDL, tutti ma proprio tutti dovranno assumersi le proprie responsabilità.

Il bipartitismo non può nascere con le stampelle di una legge elettorale fatta su misura per il PDL per vincere e per il PD per mantenersi artificialmente in vita.

La progressiva paralisi involutiva del PD apre obiettivi spazi politici, ma non facciamoci illusioni gli spazi, se non ci sono forze soggettivamente in grado di occuparli, diventano vuoti che ingoiano tutti: la sinistra italiana, così come è strutturata non è in grado di occupare alcuno spazio.

Lo abbiamo già sperimentato alla nascita del PD: lo spazio lasciato libero a sinistra non è stato occupato, anzi c’è stata la grave sconfitta della Sinistra Arcobaleno (e la Costituente Socialista non è decollata).

Ora nella fase preagonica del PD, se non si riesce a dare una risposta credibile ed unitaria della sinistra, c’è il rischio, che il poco, che è rimasto a sinistra, sia ingoiato da un buco nero. Una settimana fa si è votato nel Land dell’Assia e da quanto è successo dobbiamo trarre delle lezioni, pur con le differenze del sistema politico ed elettorale tedesco ed italiano. La SPD ha perso un quarto dei suoi voti, che non sono stati assorbiti dalla Linke, che ha perso voti in assoluto: gli astenuti in più rispetto al 2008 sono in numero superiore agli elettori del partito di Lafontaine. In Germania non c’è alternativa a sinistra della SPD, ma la SPD non è più un’alternativa credibile alla CDU. Lo stesso sta avvenendo in Italia, se non si riesce a ricostituire e rinnovare la sinistra in senso socialista ed europeo: la sinistra esistente non è alternativa al PD ed il PD non è, non può e, neppure, vuole essere alternativa al PDL, il suo interessato rianimatore.

Chi è all’opposizione e non è alternativa oggi, non potrà mai diventare maggioranza domani.

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